GENERALITA' ed ALLESTIMENTO DELLA NAVE
In questo articolo si parlerà degli aspetti generali del mezzo nave, al fine di comprenderlo fin dalle basi. Chi non conosce non può comandare, dunque per essere buoni ufficiali è necessario conoscere la nave nella sua interezza.
Generalità
I tipi di navi
Al giorno d'oggi esistono navi praticamente per ogni scopo possibile ed immaginabile. Di seguito sono elencate le varie macro tipologie di navi.
- Navi commerciali: concepite per il trasporto di cose o persone per scopi di lucro. Sono esempi di navi commerciali le navi da crociera (cruise ships), le navi traghetto (ferry/ro-ro pax), le navi portacontenitori (container s.), le navi da carico generale (general cargo), le navi porta rinfuse (bulk carrier), le navi cisterna (tankers), le navi chimichiere (chemical tankers) e le navi gasiere (gas tankers).
- Navi industriali: atte a contribuire alla produzione di qualcosa, non solo a trasportarlo. Ne sono esempi le navi da pesca (fishing vessels) e le piattaforme petrolifere.
- Navi di servizio: svolgono attività e servizi utili ad altre navi. Fanno parte di questa categoria i rimorchiatori (tug), le bunkerine, le bettoline (navi per la raccolta dei rifiuti), le pilotine (pilot vessels) ed in certi casi anche le chiatte, le navi di supporto (supply vessels) ad attività offshore.
- Navi speciali: navi estremamente all'avanguardia, concepite per svolgere compiti specifici e particolare. Ad esempio le draghe (dredge) le posacavi (cable-laying ship) e le posatubi, le navi rompighiaccio (icebreakers), le navi oceanografiche e le navi semisommergibili (in grado in imbarcare carichi estremamente pesanti "affondando" in modo controllato il ponte di coperta sotto il livello del mare)
Documenti identificativi della nave
Ogni nave maggiore (destinate alla navigazione ad oltre 20NM dalla costa) per essere abilitata alla navigazione deve essere immatricolate in apposti registri presso lo Stato di bandiera che rilascia l'atto di nazionalità il quale contiene:

- Il nome: da riportare anche sullo specchio di poppa in modo ben leggibile con la città di immatricolazione della nave oltre che sui masconi e sui documenti ufficiali.
- Il numero IMO: codice identificativo di 7 cifre che resta invariato per tutta la vita della nave (es.: IMO1234567). Solitamente è riportato anche sulla parte prodiera della sovrastruttura delle navi cargo, talvolta si trova anche scritto sui ponti superiore in modo da poter essere letto dall'alto o a poppa.
- La stazza: misura dei volumi interni della nave, espressa in tonnellate di stazza lorda TSL (o in GT -gross tonnage- per gli anglosassoni).
L'atto di nazionalità e il ruolo equipaggio (elenco delle persone arruolate) rappresentano le carte di bordo, le quali sono affiancate dai libri di bordo (Giornale nautico, Giornale di macchina, Giornale radiotelegrafico).
La stazza
Come è già stato detto poco sopra, la stazza è la misura del volume degli spazi interni della nave. Per fini amministrativi e commerciali vengono solitamente identificate due misure di stazza per una stessa nave:
- Stazza lorda (GT): è il volume di tutti gli spazi chiusi della nave, qualsiasi sia la loro destinazione.
- Stazza netta (NT): è il volume degli spazi chiusi destinati a contenere il carico pagante.
Qualità essenziali e nautiche della nave
Il Codice della Navigazione, all'art. 136, identifica come nave: "qualsiasi costruzione destinata al trasporto per acqua, anche a scopo di rimorchio, di pesca, di diporto, o ad altro scopo".
Al fine di rispettare tale definizione ogni mezzo deve necessariamente possedere le seguenti qualità essenziali:
- Galleggiabilità (buoyancy): capacità della nave, in posizione dritta, di trovare un equilibrio che arresti la traslazione verticale in acqua. In parole povere: capacità della nave di non affondare e restare a galla.
- Impermeabilità (watertightness): capacità dello scafo di resistere completamente alla penetrazione dell'acqua.
- Robustezza (strenght): la struttura dello scafo deve avere sufficiente rigidità da sostenere la nave, ma al contempo deve essere abbastanza elastica da sopportare gli sforzi dovuti alle condizioni meteomarine.
Affinché la nave possa essere considerata una "buona" nave, le tre caratteristiche essenziali non sono sufficienti. E' necessario che la nave soddisfi i requisiti di altre cinque qualità, dette qualità nautiche:

- Stabilità statica (static stability): indica la capacità della nave di tornare in posizione diritta una volta che il suo equilibrio sia stato violato a causa di una forza esterna.
- Tenuta la mare (seakeeping): questa qualità viene spesso chiamata anche dolcezza al rollio e indica il comportamente della nave quando il suo equilibrio viene violato da un agente esterno: se a seguito dello sbandamento causato dal mare grosso la nave torna in posizione dritta in maniera repentina si parla di nave dura, se invece ha un movimento più dolce si parla di nave cedevole.
- Velocità (speed)
- Manovrabilità (manoeuvrability): indica la facilità che ha la nave nell'evoluire, di virare in spazi ristretti e in ogni altra condizione.
- Stabilità di rotta (course stability): è la capacità della nave di mantenere la rotta impostata senza agire sul timone.
Allestimento navale
La fase di allestimento è rilevantissima sia ai fini della sicurezza sia dal punto di vista economico in quanto coinvolge quasi ogni settore del mercato delle costruzioni navali.
In questo articolo prenderemo in particolare considerazione l'armamento marinaresco, ovvero la scelta delle attrezzature di tonneggio (cavi, catene, cavi da rimorchio, verricelli, etc.), tralasciando l'arredo delle zone interne e degli alloggi.
Il modulo di armamento
Il modulo di armamento (Equipment Number) definisce le caratteristiche dei cavi, delle catene e delle ancore che devono essere imbarcate sulle varie navi.
La formula per il calcolo del modulo di armamento prende in considerazione:

- Dislocamento (Δ): peso del volume d'acqua spostato dalla parte immersa dello scafo.
- Larghezza fuori ossatura (B)
- Altezza della parte emersa della nave (H)
- Superficie di proiezione laterale del piano diametrale (A)
Alcuni dei termini indicati qui sopra saranno spiegati in un successivo articolo dedicato alle dimensioni della nave
Il numero di armamento definisce: il numero delle ancore e il loro peso, la lunghezza delle catene e il diametro delle maglie, lunghezza, carico di rottura e numero di cavi d'ormeggio da imbarcare.
Di seguito un esempio di tabella per la definizione delle caratteristiche delle ancore da imbarcare con relative catene in funzione di EN:

Cavi d'ormeggio
Una delle operazioni di bordo più pericolose è senz'altro l'ormeggio. Enormi forze e carichi vengono applicate sui cavi che devono garantire una sufficiente resistenza. La rottura di un cavo durante la manovra o di un qualsiasi cavo in tensione può avere conseguenze catastrofiche come la morte.
Al fine di limitare al minimo le possibilità del verificarsi di tale evento si è ritenuto opportuno selezionare i cavi secondo dei parametri molto precisi. Ogni cavo può essere utilizzato solo se sottoposto ad un carico massimo pari al suo carico di lavoro (safe working load) che equivale solo ad 1/5 del suo carico di rottura (carico al quale il cavo si spezza).
ESEMPIO: un cavo con carico di rottura 200 tonnellate potrà essere utilizzato solo per applicazioni che prevedano un carico massimo pari a 40 tonnellate (200/5).
I materiali più comuni per la produzione di cavi d'ormeggio sono:
- Polietilene
- Polipropilene
- Poliammide
- Poliestere
Catene
Le catene delle ancore sono composte di maglie, ovvero di anelli d'acciaio a forma ellittica con al centro un rinforzo detto traversino. Normalmente si considerano tre gradazioni per l'acciaio che costituisce le maglie, in funzione del carico di rottura.
- Grado 1: acciaio dolce, carico di rottura compreso tra 300 e 490 N/mmq
- Grado 2: acciaio di alta qualità, carico di rottura compreso tra 490 e 690 N/mmq
- Grado 3: acciaio di altissima qualità, carico di rottura superiore a 690 N/mmq
La lunghezza delle catene delle ancore viene misurata in tratti, detti lunghezze di catena (27.5m). Le varie lunghezze che compongono la catena sono unite tra loro con speciali maglie kenter, ovvero maglie apribili in caso di necessità.
Uno degli estremi della catena è collegato alla struttura portante della nave, nel pozzo delle catene. L'altro estremo è invece collegato all'ancora per mezzo del penzolo di cima.
La composizione del penzolo di cima (dalla nave verso l'ancora) è la seguente:
- una maglia kenter
- una o più maglie comuni con traversino
- una maglia rinforzata
- una maglia tornichetto (una delle sue estremità è libera di ruotare intorno al perno dell'altra)
- una maglia rinforzata
- una maglia capotesta, ovvero senza traversino
- il maniglione d'ancora, ovvero un grillo di grandi dimensioni


